In Cina si cercano sempre più donatori di sperma. La ragione? L’inquinamento e lo stress hanno abbassato il potenziale riproduttivo cinese dell’80%. Ecco perché le coppie cinesi si stanno rivolgendo in massa alle cliniche per la fertilità.
Nel 2015 il Governo cinese ha abbandonato la politica del figlio unico, così da aumentare la forza lavoro del paese. Molte coppie hanno però dovuto fare i conti con problemi di fertilità prima trascurati. L’aumento di inquinamento e stress hanno infatti abbattuto la fertilità degli uomini cinesi. Si calcola che negli anni ‘70 un uomo cinese avesse in media 100 milioni di spermatozoi per millilitro di sperma. Oggi sono solo 20 milioni.
La riduzione delle capacità riproduttive maschili ha provocato un esodo di massa verso le cliniche per la fertilità. Nel 2016 il mercato cinese della fecondazione in vitro valeva 670 milioni di dollari. Nel 2022 dovrebbe arrivare a 1,5 miliardi. I maggiori beneficiari saranno le aziende straniere, poiché solo il 18% degli uomini cinesi è in grado di donare il proprio sperma. Diventa quindi inevitabile rivolgersi ad aziende australiane e californiane per soddisfare la domanda crescente.
È difficile che le aziende straniere ottengano i permessi necessari per operare in Cina. Ciò ha provocato un aumento del turismo medico finalizzato alla procreazione assistita. Diverse agenzie di viaggio cinesi collaborano con aziende australiane o situate a Singapore, così da poter realizzare il proprio sogno di genitorialità.
Fonte: wired.it