Un team di scienziati dell’University Medical Center Utrecht e dell'Academic Medical Centre di Amsterdam avrebbero trovato un modo per predire le probabilità di successo della fecondazione in vitro.
I ricercatori avrebbero infatti individuato una sorta di impronta digitale genetica nel grembo materno, indice di un probabile fallimento della gravidanza. La scoperta, se confermata, potrebbe risparmiare molte sofferenze alle tante coppie che ogni anno ricorrono inutilmente alla fecondazione assistita.
Nei casi in cui il transfer di embrioni sani fallisce per più di tre volte, rendendo impossibile l’impianto dell’embrione nell’utero e la gravidanza, si parla di fallimento ricorrente dell’impianto embrionario. I ricercatori hanno effettuato delle biopsie endometriali su quarantatré donne aventi numerosi fallimenti alle spalle. Le analisi sono state confrontate con quelle di settantadue donne rimaste incinte grazie alla fecondazione in vitro. Tutte le donne con problemi di attecchimento dell’embrione avrebbero in comune un’anomali nell’espressione genetica dell’endometrio. Al contrario, questa anomalia non sarebbe presente in nessuna delle altre settantadue donne.
La ricerca ha due grandi valenze. Da una parte, permette di capire se è il caso che una donna che ha già attraversato tanti insuccessi continui a tentare, investendo fatica e denaro in una gravidanza che probabilmente non arriverà. Dall’altra fornisce ulteriori informazioni sul processo di impianto dell’embrione umano, pur non essendo una scoperta “definitiva” per comprendere il processo. L’uomo è infatti un animale estremamente poco fertile e i nostri embrioni fanno molta fatica ad attecchire, spesso a causa di anomali genetiche per il resto invisibili.
Se lo studio dovesse andare avanti, potrebbe portare tra qualche anno ad avere un valido strumento diagnostico.
Fonte: adnkronos.com