Dall'Università di Surrey arriva un nuovo separatore di cellule che potrebbe rivoluzionare la ricerca contro il cancro e l'Alzheimer. La parte eccezionale è che il macchinario ha avuto una genesi umile, fatta di stagnola e colla epossidica. Uno degli scopi del nuovo processo, infatti, è ottenere la separazione cellulare a una frazione del costo attuale. Ciò renderebbe più accessibili alcune terapie per malattie mortali e molte ricerche riguardanti le cellule staminali.
La separazione delle cellule è fondamentale nella ricerca medica. Si va dalla separazione dei globuli rossi dai globuli bianchi, fino alla separazione dei diversi tipi di staminali. Serve per identificare le cellule da utilizzare nelle terapie rigenerative, ma anche per lavorazioni in ambito biochimico e legate alla scienza dei materiali. Al momento, però, il processo è complesso e molto costoso.
Un team dell'Università di Surrey ha sviluppato un separatore di cellule che sfrutta elettrodi 3D e un chip low-cost. Grazie a una piccola carica elettrica, il chip consente il passaggio di un solo tipo di cellula e blocca tutti gli altri. Il principio è simile a quello usato nei circuiti stampati e rende la separazione 10.000 volte più veloce.
L'invenzione è arrivata dopo anni di ricerca e il primo prototipo era composto da carta stagnola e colla epossidica. Nonostante la macchina attuale sia un poco più complessa, ha mantenuto l'economicità del progetto originale. Il nuovo separatore di cellule costa un centesimo di quelli tradizionali e gli agenti usati costano altrettanto poco. In più non usa marcatori chimici, quindi è possibile riutilizzare le cellule per fini terapeutici.
Fonte: alphagalileo.org