Il Congresso Americano di Ematologia (Ash) di San Diego del 3 dicembre si è concentrato sui nuovi trattamenti contro i tumori del sangue. In particolare, hanno suscitato grande interesse le nuove terapie chemio free, più facili da tollerare per il corpo in quanto meno tossiche.
Il merito è delle innovazioni nel campo della bioingegneria, che stanno cambiando in maniera radicale il modo in cui si somministrano i farmaci. Le nuove tecnologie consentono infatti di scoprire cosa stimola un certo tipo di tumore, a quali terapie è resistente e quali danno invece maggiori possibilità di successo.
Ci sono tre macro categorie di tumori del sangue: leucemie, linfomi e mielomi. All’interno di questi tre gruppi sono presenti forme aggressive, con un decorso fulmineo, e altre che si sviluppano più lentamente. La genetica e i test del DNA hanno permesso di scoprire nuovi sottotipi di tumori del sangue, ciascuno dei quali con il proprio particolare sviluppo. Spesso si può capire non solo qual è il sottotipo che ha colpito il paziente, ma anche che cosa ne ha determinato lo sviluppo e a quali trattamenti potrebbe essere resistente. Ciò rende possibile sviluppare dei farmaci intelligenti, ovvero mirati a soddisfare le esigenze del singolo paziente.
L’immunoterapia è stato uno degli argomenti caldi del congresso, insieme alla genetica e alla medicina di precisione. È una tecnologia che sfrutta il sistema immunitario del paziente stesso, spingendolo ad aggredire le cellule malate. Sempre sulla scia dei trattamenti mirati, molti studi presentati all’Ash si sono concentrati sulle nanotecnologie. Queste consentono di concentrare gli effetti della terapia su determinate aree del corpo, così da ridurne la tossicità e massimizzarne gli effetti. Il risultato è una maggiore protezione dei tessuti sani, con un conseguente miglioramento della qualità della vita.
Fonte: corriere.it