Un team di ricerca del Niguarda ha rilevato del DNA “alieno” in alcune cellule tumorali. Si tratta di una sequenza che non era mai stata osservata nel genoma umano. La scoperta potrebbe gettare una nuova luce sulla genesi della malattia, che potrebbe essere di origine virale.
La nuova scoperta ha in realtà origine in uno studio risalente a quattro anni fa. Le stesse equipe milanesi avevano notato che le cellule della leucemia mieloide producono una proteina detta Wnt10b. Avevano quindi attribuito a questa proteina la proliferazione senza controllo delle cellule tumorali. Il presente studio mirava a comprendere il perché di questa produzione anomala della proteina. Ecco perché i ricercatori si sono concentrati sul DNA delle cellule tumorali, cercando i geni che codificano la sintesi di Wnt10b.
Il team ha analizzato i tessuti tumorali di 100 pazienti del Niguarda, isolando la sequenza del DNA che regola la produzione di Wnt10b. Questa è presente in circa 1 paziente su 2 e ha caratteristiche inaspettate. Hanno infatti rilevato una sequenza di DNA composta da circa 4.500 basi che non è presente in nessun database. Ciò significa che non si tratta di materiale genetico umano, ma avente probabilmente un’origine virale. Una scoperta del genere che conseguenze ha sullo studio della malattia? Quella più importante è la messa in discussione di quanto si credeva di sapere sulla genesi della leucemia mieloide acuta.
Fonte: wired.it