Per anni ci hanno raccontato la stessa storia: chi si sveglia tardi è un pigrone, non ha abbastanza forza di volontà. La realtà è molto più complessa. Una ricerca condotta dall’Università di San Francisco prova che i geni decidono – almeno in parte – a che ora ci svegliamo. L’abitudine ad alzarsi alle 5 del mattino potrebbe quindi dipendere dal nostro DNA.
Gli autori dello studio hanno analizzato i dati e il DNA di 2.422 volontari. I partecipanti hanno tutti meno di 30 anni e si svegliano abitualmente tra le 3 e le 5 del mattino. Tra i loro parenti, ce n’è almeno uno con abitudini simili. Quest’ultimo particolare conferma l’idea che sia comportamento dettato dai geni, più che dall’abitudine.
Secondo lo studio, l’ora cui ci alziamo dipende in larga parta dal nostro cronotipo di appartenenza. Circa una persona su 300 possiede quello che spinge a svegliarsi molto presto, mentre altri sono portati ad alzarsi più tardi. Ciascun cronotipo è determinato da diverse varianti genetiche, che determinano il rapporto tra sonno e veglia. In alcuni casi, il cronotipo è simile in tutti i membri della famiglia. Molto più spesso, cambia anche all’interno della stessa famiglia.
La scoperta più interessante, però, non riguarda gli orari della nostra sveglia. Le persone geneticamente mattiniere potrebbero essere avvantaggiate, almeno sul piano sociale. Chi si sveglia presto va meglio nello studio, ha più successo sul lavoro ed è più proattivo. Secondo i ricercatori, potrebbe essere merito dell’esposizione precoce alla luce del sole, che stimola il metabolismo e migliora l’umore.
Fonte: d.repubblica.it