La progeria è una malattia genetica rara che fa invecchiare prima del tempo. I bambini che ne soffrono mostrano gli stessi sintomi di una persona di 80 anni, come ossa fragili e malattie cardiache. Di solito muoiono entro i 14 anni, per un attacco cardiaco o un ictus. La dottoressa Zoe Gillespie ha scoperto che mettere a dieta le cellule potrebbe rallentare il processo.
La ricercatrice ha testato la metformina su cellule di pazienti affetti da progeria. Si tratta di un farmaco usato per il diabete di tipo 2 che imita le condizioni di un organismo a dieta. Secondo lo studio, le cellule trattate in questa maniera hanno funzioni migliori e vivono più a lungo. La scoperta potrebbe quindi migliorare la qualità della vita di altre categorie di persone, come anziani e obesi.
Il farmaco fa credere alle cellule che il corpo stia mangiano meno. Di conseguenza, le cellule entrano in uno stato di risparmio energetico e iniziano a riciclare il materiale già presente. Ciò le spinge a usare anche la progerina, la proteina che causa la malattia. Il tutto rallenta l’invecchiamento ultra rapido delle cellule e potrebbe rallentare alle il decorso della malattia.
Applicando la cosa ai bambini affetti da progeria, si potrebbe aumentarne la qualità e l’aspettativa di vita. Le cellule riuscirebbero infatti a funzionare meglio e vivere più a lungo. Inoltre, il farmaco rimette a posto alcuni dei cromosomi anomali propri della malattia. In questo modo la forma e le funzioni delle cellule migliorano ulteriormente, con un effetto benefico sull’intero organismo.
Secondo la ricercatrice una combinazione di metformina e dieta potrebbe cambiare la vita di chi soffre della malattia. Prima che la terapia sia applicata agli esseri umani, però, serviranno ulteriori test su modelli animali.
Fonte: usask.ca