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Aurora magazine

Una mutazione antica ci protegge dal diabete

I ricercatori dell’University College di Londra hanno individuato una mutazione antica quanto il fuoco. Secondo la scoperta, questa variante genetica potrebbe proteggere dall’iperglicemia e dal diabete, aiutando nella prevenzione di queste malattie.

La scoperta è stata fatta mentre gli scienziati studiavano il gene CLTCL1, che si occupa di rimuovere lo zucchero in eccesso dal sangue. Il nostro corpo ha infatti bisogno di zucchero per fornire energia al cervello e al resto degli organi. Quando i livelli si alzano troppo, però, si possono manifestare patologie come il diabete di tipo 2. In questi casi, lo zucchero in circolazione aumenta in maniera esponenziale e il corpo non è più in grado di rimuoverlo dal flusso.

Circa il 50% della popolazione mondiale possiede una versione mutata di CLTCL1, che ne migliora le performance. Per questi individui, eliminare l’eccesso di zucchero è più facile e quindi sono meno a rischio di diabete.

Può darsi che la mutazione sia nata quando gli esseri umani hanno cominciato a cucinare. Con l’arrivo della cucina, gli zuccheri introdotti nel sangue sono aumentati ed è diventato necessario rimuoverli. Il fenomeno potrebbe addirittura aver stimolato lo sviluppo del cervello umano.

La forma più antica del gene trasportava il glucosio dentro il muscolo e il grasso, quindi i livelli di zucchero rimanevano comunque alti. L’aumento di zucchero nei tessuti degli organi potrebbe aver stimolato lo sviluppo del cervello, grazie al maggior apporto di energia. Oggi invece esistono altre versioni della mutazione, più in linea con le grandi quantità di carboidrati consumate al giorno d’oggi.

Fonte: focustech.it