Il DNA può predire la risposta di un paziente a determinati farmaci antipsicotici. Lo rivela uno studio del Feinstein Institute for Medical Research. La scoperta potrebbe influenzare in maniera importante le attuali terapie farmacologiche contro la schizofrenia.
La schizofrenia è una malattia psichiatrica caratterizzata da allucinazione e comportamenti disorganizzati. Di solito la si tratta con farmaci antipsicotici, ma la scelta delle terapie viene fatta senza la guida di test di laboratorio. Spesso si procede per tentativi, cambiando farmaco quando quello in uso si dimostra inefficace. I pazienti faticano quindi a trovare una loro stabilità emotiva e anche professionale.
Il team del professor Todd Lencz ha usato i test genetici per predire la risposta alle terapie farmacologiche. Per lo studio hanno coinvolto pazienti cui era stato diagnosticato il primo episodio di schizofrenia. Ne hanno analizzato l’intero genoma, cercando migliaia di varianti genetiche legate alla malattia. In un secondo momento, hanno usato i risultati per dare un punteggio alla risposta al trattamento.
I risultati aprono le porte alla medicina di precisione in psichiatria. La speranza del team è ampliare lo studio, applicando i test genetici anche alle terapie per altre malattie psichiatriche. Inoltre, i test genetici potrebbero essere usati in combinazione con altri tipi di test, come tac e risonanze magnetiche.
L’obiettivo è garantire alle migliaia di persone che soffrono di malattie psichiatriche trattamenti personalizzati e sicuri. In futuro, potrebbe diventare possibile capire fin da subito quali farmaci danno più chance. In questo modo, i pazienti potrebbero vivere una vita relativamente normale e quanto meno più stabile.
Fonte: medicalxpress.com