Un team internazionale ha studiato una molecola chiamata TIM-3, che potrebbe giocare un ruolo chiave nella regolazione delle risposte immunitarie. Lo studio è stato condotto dagli scienziati del McGill University Health Centre (RI-MUHC), del Montreal Children's Hospital e della McGill University. In collaborazione con i colleghi dell’Université Paris-Descartes e dell’Imagine Institute, hanno isolato questa proteina. Grazie a ulteriori studi, potrebbe diventare un nuovo target per trattamenti contro tumori e altre malattie.
Quando la proteina TIM-3 è soppressa o inattiva, i linfociti T diventano incontrollabili. Ciò si traduce in una rara forma di linfoma chiamata linfoma sottocutaneo a cellule T panniculite-simile. Il team ha identificato le due mutazioni che agiscono sulla proteina TIM-3, impedendole di attaccare le cellule tumorali.
Lo studio si basa su un lavoro precedente, nel quale gli scienziati avevano rilevato la stessa forma di linfoma in due fratelli. Dopo averne sequenziato i genomi, hanno scoperto che entrambi i pazienti erano portatori della stessa mutazione. La variante interessava il gene HAVCR2, che codifica per la proteina TIM-3 e trasmissibile dai genitori. Si pensava che fosse comune soprattutto in Asia, ma ulteriori studi hanno smentito la cosa.
Grazie allo studio è emerso anche che questa forma di linfoma è molto più diffusa di quanto si credesse. Entrambe le mutazioni responsabili sono riscontrabili in individui asiatici, australiani e polinesiani, oltre che europei. Gli scienziati hanno infatti rilevato casi simili in pazienti con le mutazioni Tyr82Cys e Ile97Met, entrambe sullo stesso gene e in pazienti sia europei sia polinesiani.
Fonte: medicalxpress.com