Un gruppo di ricercatori del centro Walter Reed e dell’Università di Harvard ha testato un nuovo possibile vaccino contro il virus Zika. I primi risultati sui topi sono incoraggianti. Se tutto va bene, la sperimentazione umana inizierà entro fine anno.
I vaccini sono in realtà di due tipi, entrambi testati sui topi. Uno prevede l’inserimento di un tratto di DNA modificato nelle cellule, così da spingerle a combattere l’infezione. L’altro è un vaccino tradizionale, che si basa sul virus inattivato. Entrambi i vaccini sono efficaci sulle cavie, ma quello tradizionale è già stato testato sui primati ed è in fase più avanzata. Quest’ultimo si basa infatti su una tecnologia già esistente, usato contro virus della stessa famiglia.
La scelta di favorire il vaccino tradizionale è dettata dalla necessità di accelerare le tempistiche. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il vaccino è una priorità, per contrastare il rischio di una nuova pandemia e di un’emergenza per la salute globale. Nelle donne incinte il virus provoca infatti malformazioni del feto e microcefalia. Negli individui adulti può invece causare problemi neurologici.
Fonte: ansa.it