L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, all’interno di una ricerca di respiro internazionale, ha esaminato le caratteristiche cerebrali degli adolescenti con tendenze antisociali. Sono emerse anomalie anatomiche, che potrebbero essere causate da un insieme di fattori genetici e ambientali.
Lo studio ha esaminato 58 adolescenti maschi di età compresa tra i 16 e i 21 anni, affetti da disturbo della condotta sociale. Il disturbo implica aggressività, uso di droghe, di armi e tendenza alla frode. Tra questi ce n’erano 33 affetti dal disturbo nella forma precoce, 25 invece da quello che emerge durante l’adolescenza. A questi sono stati affiancati 25 coetanei privi di disturbi neuropsichiatrici. I ricercatori hanno sottoposto tutti a risonanza magnetica, così da esaminarne la struttura cerebrale.
Dagli esami sono emerse differenze tra la forma infantile e quella adolescenziale di disturbo della condotta sociale. Nel primo caso ci sono troppe correlazioni nella corteccia cerebrale, forse frutto di una corteccia rimasta troppo spessa rispetto al dovuto. Nel secondo caso le correlazioni sono troppo poche, forse per delle anomalie nella selezione delle connessioni simpatetiche. I risultati sono stati confermati dalle analisi condotte su un secondo campione di 37 individui tra i 13 e 18 anni, affiancati da un gruppo di controllo di 32 ragazzi.
Lo studio dimostra che il disturbo della condotta sociale è frutto di anomalie fisiche. Le semplici ribellioni adolescenziali hanno un ruolo marginale. Bisogna però capire quali siano le cause genetiche e ambientali alla base del disturbo.
Fonte: galileonet.it