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Aurora magazine

Trattamento in gravidanza per la Sindrome di Down

È partita a fine gennaio 2016 la sperimentazione sull’uomo di un nuovo trattamento contro la Sindrome di Down.

La terapia è a base di fluoxetina, il principio attivo del farmaco antidepressivo Prozac, e parrebbe riuscire a contrastare il deterioramento dei neuroni e limitare alcuni sintomi della sindrome. La sperimentazione condotta sui modelli animali avrebbe dato risultati incoraggianti.

La sperimentazione umana verrà condotta su 21 donne incinte, ai cui bambini è stata diagnosticata la trisomia 21 in sede di diagnosi prenatale. Di queste, 14 seguiranno una terapia a base di fluexetina durante la gravidanza, le altre prenderanno un placebo. I bambini continueranno il trattamento fino ai due anni di età, sottoponendosi ad esami regolari. Grazie ai risultati dati dai test cognitivi e dalle risonanze magnetiche, si capirà se il Prozac può effettivamente ridurre gli effetti della Sindrome di Down. Inoltre, partirà a breve anche in Italia una sperimentazione analoga, condotta però su bambini tra i 5 e i 10 anni.

Come ha spiegato la dottoressa Renata Bartesaghi, docente del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna, nelle persone con Sindrome di Down si manifestano due difetti principali, ossia un deficit nella produzione di neuroni e un loro sviluppo errato. Nelle persone affette da Trisomia 21 è stato evidenziato un difetto proprio nella produzione di serotonina, elemento fondamentale per una corretta maturazione cerebrale e per la neurogenesi. L’efficacia della fluoxetina starebbe quindi nella sua capacità di inibire la ricaptazione della serotonina, aggiustandone i valori e portando quindi possibili benefici.

I ricercatori credono che, con l’aumento dei livelli di serotonina durante la gravidanza, i bambini potrebbero nascere con una struttura cerebrale più simile alla norma. Per ora la terapia è stata sperimentata solo sui topi, quindi bisogna ancora attendere ulteriori studi che possano accertare gli effetti sull’uomo.

Fonte: universonline.it