Una ricerca dimostra che i bambini prematuri rischiano più delle bambine di manifestare deficit comportamentali, neurologici e cognitivi. Lo studio è stato condotto dalla divisione di neurologia pediatrica del Boston Medical Center e pubblicato su The Journal of Pediatrics.
Secondo i ricercatori, l’aumento del rischio riguarderebbe alcuni tipi di menomazioni neurologiche invece di altri. Ciò suggerisce che esposizioni o meccanismi dannosi siano fattori di rischio solo per determinati tipi di disturbi. Per fare un esempio, un’infiammazione potrebbe aumentare il rischio di futuri problemi cognitivi, ma non sfocerà nell’autismo.
Studi precedenti suggerivano già una mortalità tra i maschi nati prematuri molto più elevata che tra le femmine. I maschi soffrono inoltre di molti più deficit cognitivi durante la prima infanzia, rispetto alle femmine. Ciononostante, alcune meta-analisi sottolineavano anche che la gravità di questi deficit neurocognitivi comincerebbe a scemare intorno ai cinque anni di età.
Lo studio ha preso in esame 446 bambini e 428 bambine di 10 anni nati prima della ventottesima settimana di gestazione, quindi molto prematuri. I ricercatori hanno intervistato i genitori riguardo il loro comportamento e sviluppo. Intanto hanno sottoposto i bambini a una batteria di test per la valutazione neuropsicologica e per disturbi dello spettro autistico.
Le interviste e i test hanno rivelato deficit cognitivi, neurologici e comportamentali nel 28% dei maschi e nel 21% delle femmine. Sono emersi inoltre casi di microcefalia nel 15% dei maschi e nell’8% delle femmine, mentre il 6% dei maschi e il 4% delle femmine hanno bisogno di assistenza per camminare. Di contro, il 10% di maschi e femmine hanno manifestato una storia di convulsioni e il 7% di epilessia. Per di più, solo il 9% dei maschi e il 5% delle femmine hanno manifestato casi di disturbo acuto da stress, un rapporto di 2:1 tra maschi e femmine. Il dato è significativamente più basso rispetto al 4:1 dell’autismo riscontrabile nella popolazione generale.
Lo studio proseguirà prendendo in esame ulteriori modi in cui un parto prematuro può influenzare determinati geni, responsabili di risposte cognitive e neurologiche negative.
Fonte: healio.com