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I bambini nati da IVF non sono soggetti di più ai tumori

La fecondazione in vitro (IVF) solleva tante domande, molte delle quali legate alle conseguenze sulla prole. Una di queste riguarda il rischio di ammalarsi di tumore nei bambini nati grazie a queste tecniche. Secondo uno studio guidato dalla professoressa Flora van Leeuwen, le tecniche di fecondazione assistita non influenzano le probabilità di ammalarsi.

Lo studio ha analizzato i dati di 47.690 bambini nati tra il 1980 e il 2001. Tra questi: 24.269 sono stati concepiti con la fecondazione assistita; 13.761 sono stati concepiti naturalmente; 9.660 sono stati concepiti naturalmente da coppie poco fertili, anche con stimolazione ovarica. Gli studiosi li hanno seguiti per una media di 21 anni di vita.

I ricercatori hanno confrontato il tasso di tumori tra questi bambini, nella popolazione generale e tra i bambini concepiti naturalmente. In quest’ultimo gruppo c’erano anche bambini concepiti naturalmente da donne poco fertili. Ciò ha permesso di analizzare l’infertilità come un fattore di rischio a sé stante.

Tra i bambini coinvolti, 231 si sono ammalati di tumore; 31 si sono ammalati di leucemia e 26 di melanoma. I ricercatori hanno preso in considerazione fattori come l’età, la fertilità genitoriale, l’esposizione a fattori di rischio. Da quanto è emerso, non ci sono differenze sostanziali rispetto ai bambini concepiti naturalmente. Ciò vale per i bambini nati da donne poco fertili e per quelli nati da donne senza problemi. Ciononostante, un dato interessante c’è.

Benché la differenza non sia statisticamente significativa, i bambini concepiti mediante iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo paiono più a rischio.

Fonte: eshre.eu

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