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Quando l’infertilità parte dal cervello

Un team di scienziati neozelandesi ha individuato dei fattori neurologici alla base di alcuni casi di infertilità. La chiave sta in un gruppo di circa 2000 neuroni che controlla la produzione di kisspeptina. L’ormone stimola la produzione dell’ormone luteinizzante, uno dei responsabili della fertilità maschile e femminile.

Il professor Allan Herbison, autore principale dello studio, ha studiato gli effetti dell’ormone luteinizzante. Sia livelli sempre bassi sia livelli sempre alti fanno crollare la fertilità. Ciò significa che i livelli devono salire e scendere a seconda delle necessità. Un cambiamento troppo rapido o assente danneggia i meccanismi delicati che controllano la riproduzione umana.

Il professor Dave Grattan sta studiando un altro fattore che influenza i livelli di ormone luteinizzante. Ponendosi sulla scia di Herbison, Grattan ha analizzato l’azione della prolactina. Si sa da decenni che livelli troppo alti di prolactina provocano infertilità, ma non se ne conosceva il motivo. Secondo Grattan, troppa prolactina potrebbe influenzare i livelli dell’ormone luteinizzante e sballarne il delicato equilibrio.

Un’analisi dei neuroni individuati da Herbison ha provato la presenza di recettori della prolactina. Questi recettori sono in grado di attivare o disattivare i neuroni che stimolano la produzione di ormone luteinizzante. In questo modo ne regolano i livelli a seconda delle necessità. Quando non funzionano a dovere, ciò provoca anomalie anche nei livelli dell’ormone e nella fertilità.

Le due scoperte si sono influenzate a vicenda, pur essendo progetti diversi. Entrambe potrebbero aprire la strada a possibili trattamenti per l’infertilità causata da livelli troppo alti di prolactina.

Fonte: nzherald.co.nz

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