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Più test genetici per la sindrome di Lynch, più vite salvate

I test genetici per la sindrome di Lynch potrebbero salvare migliaia di persone. Purtroppo gli ospedali che li effettuano sono ancora troppo pochi, almeno nel Regno Unito. Si calcola infatti che 8 ospedali britannici su 10 ignorino le linee guida ufficiali.

Chi soffre della sindrome di Lynch ha l’80% delle probabilità in più di sviluppare un cancro all’intestino. L’anomalia genetica rende meno efficaci le terapie standard e richiede quindi trattamenti più energici. Per questo motivo, gli ospedali inglesi dovrebbero effettuare un test genetico a tutti coloro cui è stato diagnosticato un tumore all’intestino. Di fatto, in gran parte dei casi ciò non accade.

Si stima che ci siano 175.000 portatori del gene della sindrome di Lynch nel Regno Unito. Molti di questi non lo sanno e, in caso di tumore, rischiano di perdere tempo in trattamenti inutili. Il test genetico consentirebbe di individuare l’anomalia nelle prime fasi del tumore e di agire di conseguenza.

L’associazione Bowel Cancer UK ha indagato quanti ospedali seguono le linee guida stilate dal National Institute for Health and Care Excellence. Secondo i dati raccolti, l’83% delle strutture non effettua i test genetici per la sindrome di Lynch là dove sarebbe necessario. Un dato gravissimo, considerando che solo il 5% dei portatori della sindrome di Lynch ne è a conoscenza.

Secondo lo studio, nel 91% dei casi la mancanza è dovuta all’assenza di fondi. Al secondo posto c’è l’assenza di staff qualificato, seguito dalla mancanza di conoscenza delle linee guida.

Fonte: telegraph.co.uk

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