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Meno ossigeno in utero, più rischi di ammalarsi di schizofrenia

La carenza prenatale di ossigeno potrebbe favorire la comparsa della schizofrenia. Il deficit è infatti collegato alla preeclampsia, che potrebbe a propria volta colpire gli astrociti. Gli effetti dell’ipossia su queste cellule cerebrali potrebbero favorire la comparsa della malattia. Lo afferma uno studio pubblicato su Scientific Reports, condotto dalla Santa Casa de São Paulo Medical School (FCM-SCSP) in Brasile.

I ricercatori hanno osservato gli effetti dell’ipossia sui mitocondri degli astrociti. Gli astrociti sono infatti le cellule più numerose all’interno del cervello, nonché tra le più importanti. Il loro compito è infatti metabolizzare neurotrasmettitori come il glutammato, un fattore chiave nella schizofrenia. Un loro malfunzionamento potrebbe quindi modificare il modo in cui i neuroni comunicano, portando perfino a danni cerebrali.

L’autore dello studio, il dottore Luiz Felipe Souza e Silva, ha analizzato gli effetti dell’ipossia in cavie affette da ipertensione. I piccoli nati dalle cavie hanno manifestato sintomi simili alla schizofrenia negli esseri umani. Il trattamento con farmaci antipsicotici ha alleviato i sintomi, proprio come negli esseri umani.

Da quanto osservato, le cellule sottoposte all’ipossia hanno livelli di calcio mitocondriale alterati. Ciò ostacola la produzione di energia per gli astrociti, che quindi non sono in grado di combattere lo stress ossidativo. Eppure, alcuni tipi di ipossia non hanno questo effetto, anzi: le cellule producono un numero maggiore di mitocondri, per bilanciare il loro cattivo funzionamento. I ricercatori stanno quindi cercando un modo per innescare questo processo in caso di ipossia, così da ridurre il rischio di conseguenze permanenti.

Fonte: fapesp.br/en

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