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Aurora magazine

Nuova vita agli spermatozoi: svolta per la fertilità maschile

Da oggi è possibile dare nuova vita agli spermatozoi, ripristinando l’interruttore della fertilità maschile. I ricercatori delle Università del Qatar e di Cardiff hanno riattivato la funzione della proteina PLC-zeta presente negli spermatozoi. Le mutazioni in questa proteina possono minare al funzionamento dei gameti maschili e provocare infertilità. Iniettandone una dose aggiuntiva nell’ovulo fecondato, sarebbe però possibile ovviare al problema. La scoperta potrebbe aprire nuove strade per quanto riguarda la diagnosi e il trattamento di alcune forme di infertilità maschile.

Saranno necessari altri test, ma lo studio potrebbe trovare presto applicazione in ambito clinico. Sarebbe un valido supporto alle attuali tecniche di fecondazione in vitro. Aiuterebbe infatti a ripristinare l’attivazione dell’ovulo, almeno nei casi in cui il fallimento sia dovuto dalla carenza di PLC-zeta. Un modo per dare una nuova speranza a molte coppie che non riescono ad avere figli.

Come funziona esattamente la nuova tecnica? Quando lo spermatozoo penetra nell’ovulo, vi inietta un enzima che provoca delle oscillazioni nella quantità di calcio. In questa fase si ha un picchio ogni due minuti e nell’arco di due ore il processo fa partire lo sviluppo dell’ovulo. Lo studio mostra che la mutazione di PLC-zeta blocca le oscillazioni dei livelli di calcio. Per questo motivo l’attivazione rimane in sospeso e la fecondazione fallisce.

Il prossimo passo è verificare se l’ovulo contenga dei recettori che si legano a PLC-zeta. Se così fosse, anche questi potrebbero essere coinvolti nella mancata fecondazione. Si riuscirebbero così a spiegare alcuni casi di infertilità femminile oggi incomprensibili.

Fonte: ansa.it