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Secondo alcuni studi i NIPT possono rilevare tumori nella madre nelle prime fasi di sviluppo

Secondo alcuni studi i NIPT possono rilevare tumori nella madre nelle prime fasi di sviluppo

Una nuova ricerca, pubblicata su “JAMA Oncology” ha rivelato che il test  prenatale non invasivo, impiegato dalle future mamme per individuare eventuali presenti nel feto, può anche arrivare a individuare un tumore materni in fase iniziale.

Il test prenatale non invasivo (NIPT) è un esame del sangue che analizza il DNA fetale presente appunto nel sangue di una donna incinta alla ricerca di anomalie genetiche, quali la sindrome di Down, la sindrome di Edwards o la sindrome di Patau.

Un team di ricerca del Centre for Human Genetics di Leuven, in Belgio, ha recentemente reso noti i risultati di uno studio su “JAMA Oncology”. I ricercatori hanno identificato tre anomalie genomiche che assomigliavano a quelle che si trovano nel cancro. Le anomalie sono state riscontrate in tre donne che si sono sottoposte a un test prenatale non invasivo, e che sono state indirizzate verso il reparto di oncologia per analisi più approfondite. Due delle tre donne si sono sottoposte a chemioterapia; dopo aver ultimato il trattamento, i loro profili genomici sono ritornati alla normalità. I ricercatori hanno dichiarato che rilevare tre casi di donne con il cancro su 6.000 partecipanti allo studio è in linea con le statistiche generali relative alla popolazione, ma hanno affermato che i NIPT ha permesso loro di rilevare la presenza del tumori in modo precoce e molto prima che si presentassero i sintomi più evidenti. Durante la gravidanza, infatti i sintomi del cancro potrebbero essere “mascherati”; sensazioni di affaticamento, nausea, dolori addominali e perdita di sangue vaginale potrebbero essere interpretati come segnali legati della gravidanza.

Fonte: BBC